Agno Chiampo Ambiente ha avviato il primo impianto in provincia di Vicenza (tra i primi nel Veneto) per il recupero dei rifiuti provenienti dallo spazzamento stradale.
La società in house che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti per 22 Comuni dell’Ovest Vicentino (un bacino di oltre 170.000 abitanti) si pone, quindi, come apripista in questo particolare ambito della tutela ambientale.
L’impianto è stato realizzato in prossimità della futura Superstrada Pedemontana Veneta, in una sede operativa della società in via Canove ad Arzignano, ed è entrato in funzione da alcuni mesi. Oggi è stato visitato dagli Amministratori comunali dei 22 Comuni soci, accompagnati dal Presidente di Agno Chiampo Ambiente, Alberto Carletti.
I dati dello spazzamento stradale
Il Piano dei Rifiuti Urbani della Provincia di Vicenza del 2012 stima in circa 17.000 le tonnellate annue di rifiuto da spazzamento prodotte nel territorio provinciale. A livello regionale, nel 2019 sono state prodotte 50.000 tonnellate, delle quali 40.000 avviate ad impianti di recupero. Annualmente Agno Chiampo Ambiente ne raccoglie circa 3.600.
Il quantitativo avviato a recupero è progressivamente aumentato negli anni, facendo diminuire la quota che viene smaltita in discarica, fino a raggiungere una percentuale di circa il 60% nel 2016, ma i principali impianti di recupero sono ubicati al di fuori del territorio regionale.
D’ora in avanti, quindi, grazie a questo progetto il processo potrà essere svolto “in casa”: si tratta del lavaggio delle sabbie raccolte dalle spazzatrici stradali, per recuperarne ghiaia e nuovamente sabbia che potranno essere reimmesse nel mercato, in particolare in quello dell’edilizia e dei lavori stradali. Un chiaro esempio di economia circolare.
L’impianto è stato progettato in funzione della peculiare natura dei rifiuti da trattare, la cui composizione merceologica è estremamente variabile in funzione della stagionalità.
Si prevede che le frazioni recuperate saranno per il 30% di ghiaino, 24% di sabbia e 7% di ghiaia, mentre i rifiuti inorganici misti saranno pari al 12% (così come la frazione organica avviata all’impianto di Agno Chiampo Ambiente in gestione), i fanghi disidratati al 15% e i materiali ferrosi pressoché pari allo zero per cento.
L’impianto potrà trattare circa 16.000 tonnellate all’anno di questo tipo di rifiuti. “Tale potenzialità – spiega Alberto Carletti, Presidente di Agno Chiampo Ambiente – consentirà alla società di trattare non solo le sabbie prodotte nel territorio dei Comuni serviti, ma anche quelle prodotte nei comuni della provincia di Vicenza, una soluzione che consenta di incrementare la percentuale della raccolta differenziata e, contemporaneamente, ridurre il quantitativo di rifiuti indifferenziati avviati in discarica”.
Le caratteristiche dell’impianto
L’impianto di Agno Chiampo Ambiente consiste in due linee: una per il trattamento della frazione solida e una per il trattamento chimico-fisico dell’acqua utilizzata per il processo di lavaggio. Le sostanze inquinanti presenti nelle sabbie da spazzamento vengono infatti trasferite all’acqua che deve essere inviata ad uno specifico impianto di trattamento e depurazione con tecnologia 4.0, il quale ha il compito di eliminare i contaminanti presenti. L’acqua così depurata viene poi riutilizzata nel processo di lavaggio delle sabbie da spazzamento. “L’attenzione verso l’ambiente è a 360 gradi – conclude il Presidente Carletti –. Rimettiamo in circolo materie prime secondarie provenienti dai rifiuti, opportunamente trattati, che sarebbero finite in discarica e controlliamo qualsiasi passaggio del processo per garantire un impatto pari a zero”.