“La libertà va conquistata ogni giorno”: il ricordo dei caduti di via Villa e della Liberazione

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Lunedì 24 Aprile Piazzetta Villa ha ospitato la manifestazione commemorativa dei caduti civili di via Villa, organizzata dall’Amministrazione comunale per ricordare i tragici fatti del 24 aprile 1945 e la Liberazione.

Dopo la S. Messa, il sindaco Antonio Tonello, alla presenza dei famigliari delle vittime e delle associazioni d’arma, ha deposto una corona d’alloro ai piedi del monumento che ricorda le vittime. La cerimonia si è conclusa con le orazioni ufficiali.

Ecco quella del sindaco:

Un saluto a voi tutti, alla associazione Fanti, alla associazione Alpini, alla associazione Carabinieri e ai famigliari delle persone che trovarono qui la morte nel lontano 24 aprile 1945.

Sul senso storico e simbolico del 25 aprile si è detto e scritto molto. Fiumi di parole per analizzare i fatti di quei giorni che portarono alla liberazione , per spiegare secondo le posizioni politiche dei vari commentatori quanto accaduto; per esaminare gli anni del fascismo, dell’occupazione tedesca, della guerra civile e della resistenza, per descrivere il percorso verso la democratizzazione del nostro paese e la stesura della Costituzione.

Sicuramente fu la fine di una sanguinosa lotta fatta per liberarsi di un invasore e di una lotta per scegliere un nuovo modo di convivere e governare il nostro paese.

In questa occasione non mi soffermerò su analisi fatte da moltissime altre persone, ma voglio parlare di libertà, valore strettamente connesso alla liberazione. I nostri padri hanno legato proprio la liberazione ad una ritrovata libertà, bene supremo per una vita che si poteva e si può considerare felice data la possibilità di esprimere il proprio essere.

Quindi libertà di vivere o convivere secondo i miei piaceri? Libertà di vivere le mie idee le mie convinzioni senza rispettare alcuna regola?

No. Perché la nostra libertà deve finire dove inizia quella degli altri, concetto che ritengo importante, altrimenti la libertà si trasforma in anarchia, idea difficilmente applicabile quando conviviamo in una società di individui strettamente legati fra di loro.

Possiamo dunque pensare ad una libertà legata ad una fiducia in noi stessi, legata alla ricerca di valori condivisi, ma principalmente legata al rispetto del prossimo in quella che è la sua integrità fisica e morale.

Tema difficile e spinoso perché legato non solo a dei concetti filosofici, ma ad un quotidiano impegno per una convivenza migliore, nella politica, nelle associazioni, nello sport, nella scuola nel lavoro nella religione in cui crediamo.

È importante, fondamentale vivere la libertà e far capire che essa deve essere un traguardo da perseguire e da far perseguire, da insegnare; un valore condiviso che riesce a superare qualsiasi confine di razza popolo e religione.

Mi rivolgo soprattutto ai più giovani: non sottovalutate il valore della libertà, potrebbe sfuggirvi dalle mani in qualsiasi momento .

La libertà va conquistata ogni giorno, esprimendo le proprie idee, non piegando la testa davanti ai soprusi, confrontandosi e non scontrandosi con chi non la pensa come noi.

I semi gettati nei giorni della liberazione hanno germogliato, sono diventati alberi che sorreggono la nostra Repubblica, ma gli alberi possono essere abbattuti dal vento o da un fulmine.

Voglio dire che non bisogna dare per scontato che la nostra libertà duri per sempre.

Occorre essere vigili e dare il proprio contributo quotidiano per alimentarla e farla crescere ancora , con impegno e dedizione.

E allora buona libertà a tutti, teniamocela stretta ed estendiamola il più possibile, partendo da chi ci sta accanto.

Grazie.

Una carrellata di foto della commemorazione, scattate da Mirella Pieropan.

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